Eccoci alla vigilia del II incontro al Morgagni del ciclo seminariale sul Neorealismo.
Buoni i riscontri dopo la prima, in questo secondo incontro ci allontaneremo dal cinema del regime per avvicinarci sempre di più al cinema neorealista, concentrandoci su alcuni dei film di quella fase di passaggio, tra il 1941-42 e il ’43, quando alcuni grandi del cinema italiano diedero vita ad alcuni film che hanno iniziato a parlare un linguaggio diverso, nuovo. Sono gli anni della “Guerra Civile” in Italia, il regime ha iniziato a cedere anche sul fronte del controllo dei mass media e del cinema e così Visconti, De Sica, Zavattini hanno preso la parola per avviare la grande fase di trasformazione che porterà al Neorealismo.
Ma non solo: il cinema di questi anni inizia a uscire dagli studi cinematografici, dove aveva vissuto fin dalla nascita di Cinecittà e anche da prima, ed esce per le strade, va nelle città e nelle campagne per incontrare la realtà dell’Italia. In questo incontro descriveremo per sommi capi questo percorso, chiudendolo con l’esempio, già compiutamente neorealista, de “La terra trema”.
Si afferma in questi anni nel cinema italiano la figura cruciale di Cesare Zavattini, che con la sua attività di teorico e sceneggiatore per il cinema contribuì in modo cruciale alla trasformazione del cinema italiano.
I film di questa secondo incontro, dal titolo “Gli anni della Guerra Civile e il cinema verso la Liberazione”, sono: Alfa Tau (Francesco De Robertis, 1942), Campo de’ Fiori (Mario Bonnard, 1943), Quattro passi tra le nuvole (Alessandro Blasetti, 1942), Osessione (Luchino Visconti, 1943), I bambini ci guardano (Vittorio De Sica, 1943), La terra trema (Luchino Visconti, 1948).